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il nostro pensiero

Essenziale è domandare, domandare sempre, come fanno i bambini. La domanda, che presuppone dubbio o ignoranza, ha un antecedente, la curiosità, e un suo naturale seguito: il dialogo – che sfocia infine nell’azione, decisa, perentoria (proprio perché si fa forte di un percorso di conoscenza). Perciò all’inizio del percorso ci siamo affidati a un punto fermo: il dialogo rispettoso e aperto con la natura, mossi anche dalla concreta speranza che la terra avita si prestasse a meraviglia, per questa forma dialettica che ha qualcosa di sacro. In questo modo, di anno in anno, abbiamo maturato qualche certezza. Per esempio che un frutto per dirsi buono non può non derivare da una natura in armonia: più il suolo è vivo, più la sua espressione sarà sincera, intensa, salubre.

la nostra storia

la nostra terra

Ad oggi operiamo (la terra la si ha in prestito anche quando formalmente la si possiede) all’interno di sette ettari vitati nel comune di San Giovanni Ilarione, in Lessinia, in provincia di Verona. Un suolo prettamente calcareo, a un’altitudine tra i 300 e i 500 metri sul livello del mare, con esposizione sud/sud-est. Una zona collinare suggestiva e luminosa, bellissima; terreno ideale per la vigna – anche per vitigni considerati difficili che riescono a esprimersi, una volta diventati vini, in tutta la loro mineralità e in tutto il loro spettro gustativo solo attraverso un ecosistema complesso. Ecosistema che ci impegniamo a mantenere pienamente attivo, naturalmente, tenendo a fiore tutte le essenze allo scopo di creare attrazione, assicurando l’habitat favorevole alla vita (un vigneto in armonia di certo non può considerare il concetto di monocultura…)».

il nostro lavoro

La vera partita si vince in vigna, fino alla vendemmia. In cantina, con le massime cautele e attenzioni costanti, si può solo mantenere il vantaggio acquisito. Questo vale in generale, ma in particolare per chi ha la fortuna di gestire una terra di grande qualità, con l’obiettivo preciso di trasferirne l’essenza nel vino. Per questo anzitutto studiamo e monitoriamo gli organismi che popolano i nostri vigneti, capaci di donare vita e linfa agli stessi. Per questo ogni volta che impiantiamo un vigneto, due anni prima scegliamo accuratamente le piante più adatte allo scopo. Per questo abbiamo moltiplicato la Durella da una selezione massale di un vecchio vigneto. Per questo lavoriamo a mano: non solo, quindi, perché la natura del nostro terreno lo impone, ma proprio per convinzione, per vicinanza affettiva. Per questo evitiamo l’uso dello zolfo, che uccide parte dei fitoseidi. Per questo non ci curiamo delle quantità da produrre… Potremmo continuare, ma forse ci siamo già capiti.

testimonianze