Novembre 2022

un buon inizio. un buon obiettivo. un diverso punto di vista. guardare dentro, per vedere fuori.

Anche questa vendemmia è passata. Grazie a Dio le fermentazioni stanno procedendo molto bene. In questo momento capire come sarà il vino è impresa da veggenti, ma la correttezza di tutte le azioni sin qui eseguite ci fa credere che sia davvero un buon inizio.
Un po’ come una cipolla, il vino in questo momento si spoglia dei primi strati: da mosto si trasforma in vino e piano piano rivela la sua identità. Il nostro sforzo è cercare d’indirizzarlo, con delicatezza e attenzione, verso un buon obiettivo.

Durante la vendemmia abbiamo ricevuto la graditissima visita di un nostro caro amico giapponese. Dialogare con lui ci ha fatto rif lettere su alcuni punti critici e possibili sviluppi. Si è trattato di un confronto con qualcuno (illuminato) in grado di vedere la nostra realtà da un diverso punto di vista rispetto al nostro (sempre calato nella realtà quotidiana, nella risoluzione di problemi). Questo affascinante confronto ha prodotto alcuni esiti – e per esempio già con il Montemagro ci saranno delle sorprese.

L’autunno, entrando nella sua piena espressione e portando in sé l’energia della terra, sta sollecitando il nostro sguardo sul mondo, inf luenzandolo non poco. Uno sguardo senz’altro meno espansivo. Credo che, come un po’ tutti, stiamo vivendo questo periodo storico con una sospensione che a volte diventa ansia verso un futuro che troppo spesso più che a una promessa somiglia a una minaccia. Un’ansia che ricorda il periodo del Covid in cui, terrorizzati dalla morte, abbiamo limitato la vita ai minimi termini. Di qui la risoluzione, presa con tutta la mia famiglia, di staccarci sempre più dal mondo della comunicazione globale, per favorire un percorso d’introspezione, e di vita vera, “guardando dentro, per vedere fuori”. Credo proprio che questo sarà il fulcro della nostra vita per i prossimi anni.
Auguriamo a tutti voi ogni bene.

daniele
instagram @piccinin.daniele

Un tempo, era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria;
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino
di questo vecchio sole ottobrino
che splende nelle vigne saccheggiate.

VINCENZO CARDARELLI. Ottobre